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martedì 30 marzo 2010

Viaggio nella storia della Comunicazione

La facoltà di comunicare è stata determinante per l'evoluzione dell’uomo e per il suo progresso culturale. Per questo la ricerca di mezzi e tecnologie adatte per gestire e controllare l'informazione ha caratterizzato la storia di ogni civiltà. Ogni nuovo strumento del comunicare ha profondamente trasformato la cultura e la società. Capire in che modo le tecnologie della comunicazione del passato abbiano influito sulle trasformazioni della società , è il mezzo per capire i cambiamenti di oggi, e cercare di indirizzarli.
Molti e importanti sono stati gli studiosi (McLuhan, Innis, Ong, Goody e tanti altri) del fenomeno e ora analizziamo brevemente le tappe fondamentali di tale vicenda.
La scritturaLa prima tecnologia della comunicazione che l'umanità ha sviluppato, e senza dubbio la più importante, è la scrittura. La sua comparsa nella storia dell'uomo sembra risalire alla metà del quarto millennio a. C., nella zona della Mesopotamia , abitata all'epoca dai Sumeri.
In seguito molti sistemi di scrittura sono stati inventati autonomamente da altre civiltà, in tempi diversi e in diverse zone del mondo: i geroglifici egiziani risalgono al 3000 a. C., come la scrittura indiana, mentre gli Aztechi svilupparono la loro scrittura solo nel 1400 d. C. Le prime forme di scrittura furono tutte essenzialmente ideografiche: scritture cioè in cui ad ogni simbolo corrisponde un concetto o un'idea. Questo sembra indicare la probabile evoluzione da precedenti forme di rappresentazione con figure. Solo più tardi alcuni dei simboli ideografici furono usati per rappresentare non interi concetti ma le prime sillabe delle parole che esprimevano tali concetti. Fu probabilmente questo il passaggio di mezzo che portò allo sviluppo della scrittura fonetica alfabetica, quella scrittura cioè in cui i simboli rappresentano singoli suoni. I primi esempi di questa nuova forma di scrittura appaiono, sempre nella zona mediorientale, intorno al 1500 a.C. Ma i Greci introdussero i segni per le vocali e completarono l'evoluzione della scrittura intorno all'ottavo secolo a.C.

ConseguenzeLe conseguenze dell'invenzione della scrittura furono enormi trasformando la mente umana più di qualsiasi altra invenzione.
Con il passare dei secoli, essa venne sempre più considerata come una funzione naturale. Probabilmente molte nostre capacità di conoscenza sono state "informate" dalla scrittura. Inoltre il sistema di rappresentare in modo astratto il pensiero, non più con figure, ma con l'alfabeto portò alla nascita del formare concetti per mezzo del ragionamento razionale e del pensare in modo più analitico.
In sostanza la scrittura alfabetica trasforma in testo quello che il linguaggio elabora come oggetto: l’uomo articola il pensiero in un insieme di concetti, argomentazioni e dimostrazioni. E lo stesso studio dell’origine dell’uomo (filosofia) nasce solo in Grecia e solo dopo l’introduzione dell'alfabeto.
La scrittura ebbe anche un ruolo fondamentale nel processo di civilizzazione dell'uomo: la fine del nomadismo, lo sviluppo delle economie di scambio, la nascita dello stato furono possibili solo con l'invenzione della scrittura. L’uomo poté tenere conto delle merci scambiate e immagazzinate, scrivere le leggi, non considerare più importante il capotribù ma il sovrano che per legge comandava la società perché difensore delle leggi stesse.

La stampa
Il secondo grande passaggio storico nella storia delle tecnologie della scrittura è stata l'invenzione della stampa da parte di Gutenberg alla metà del 1400. Anche in questo caso molti studiosi hanno mostrato come la stampa abbia avuto enormi effetti sulla cultura occidentale: la modernità coincide con l'era della stampa.
Essa fece maturare alcuni fenomeni che erano iniziati con la diffusione della scrittura alfabetica. Il concetto di testo come sistema coerente di idee (trattato) o di fatti (romanzo) esposte in modo lineare e in sequenza divenne definitivamente la base della conoscenza. Anzi, grazie all’aiuto di una tecnica che fissava definitivamente il testo e ne moltiplicava gli esemplari identici, si rafforzò il concetto di opera autentica ed originale, e quella di autore unico responsabile dei suoi contenuti. Con la stampa scompariva pian piano la figura del copista, spesso autore egli stesso e dunque spinto a introdurre nella copia le sue idee ed i suoi commenti. Nasce così l’autore.
Inoltre la riproduzione del testo era affidata a persone diverse dallo studioso, e ciò non lo obbligava a conservare una copia del testo. Infine, il libro stampato costava meno ed era molto più maneggevole del manoscritto; dunque permetteva di considerare la lettura tre le attività private dell'individuo. Infatti le discipline moderne che studiano la rielaborazione dee concetti, si affermarono solo dopo l'invenzione della stampa.


EFFETTI SOCIALI
Importanti furono anche gli effetti sociali della nuova tecnologia di riproduzione del sapere. La stampa, infatti, aumentò notevolmente la diffusione dei testi , anche se ci vollero decenni!! ), essa oltrepassò la ristretta cerchia degli specialisti, per raggiungere un pubblico sempre più numeroso e posto in fasce sociali nuove come la borghesia. Se da una parte ciò determinò una diffusione del sapere sconosciuta fino ad allora ed una progressiva acculturazione delle nuove classi sociali, dall'altra la stessa diffusione agì sul modo di scrivere sia dal punto di vista della lingua, con una forte spinta al normalizzarla anche dal punto di vista ortografico, sia da quello dei contenuti.
La diffusione del sapere e delle informazioni venne amplificata con la nascita, nel diciottesimo secolo, dei primi giornali periodici di informazione. I giornali ebbero subito una fortuna grandissima tra le nuove classi sociali, che in essi trovarono un importante mezzo di passaggio di idee, ed uno strumento di battaglia politica e culturale. Nacque così il concetto di "opinione pubblica", insieme delle idee di un pubblico padrone di informazioni sufficienti per formulare giudizi sui fatti politici e culturali.

La nascita delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell'immagine
A partire dall'Ottocento la storia dei mezzi di comunicazione si legò in modo definitivo allo sviluppo tecnologico ed industriale, subendo una accelerazione impressionante. Due furono le grandi innovazioni portate dal secolo scorso: la nascita dei primi sistemi di comunicazione a distanza (radio, telefono..), lo sviluppo delle prime tecnologie dell'immagine (cinema, animazione, fotografia).
Tra il 1830 e il 1840, l'invenzione e la diffusione del telegrafo elettrico rese possibile per la prima volta la trasmissione di un segnale a distanza in tempo reale: nacquero così le telecomunicazioni. Negli stessi anni Louis Daguerre sviluppò la fotografia, che per la prima volta permise la produzione di immagini della realtà mediante un apparato meccanico. L'importanza di questa invenzione fu capita immediatamente dalle grandi menti del tempo.
Il poeta francese Charles Baudelaire, lamentando il rischio che tale modo di produrre immagini facesse dimenticare la funzione dell'artista, dimostrò però di percepire, pur se in modo pessimistico e tipicamente romantico, la grande novità di un sistema che avrebbe permesso la diffusione sociale dei mezzi di rappresentazione visiva.

MA…una vera e propria esplosione nelle tecnologie della comunicazione si verifica nell'ultimo ventennio del secolo. Nel 1876 Graham Bell brevettò il telefono, rendendo possibile la comunicazione vocale a distanza. Thomas Edison (al quale dobbiamo tante altre invenzioni, tra cui quella della lampadina) inventò i primi sistema per la registrazione e riproduzione meccanica del suono: il fonografo e il grammofono.
Ma il vero e proprio ingresso trionfale nel secolo dei media si colloca nel 1895, anno in cui i fratelli Lumiere a Parigi riuscirono a sviluppare un sistema per la creazione e la riproduzione di immagini in movimento: era nato il cinema. In pochi anni intorno a questa tecnologia di produzione e riproduzione di immagini in movimento si sviluppò la prima vera forma di industria dello spettacolo, dando inizio ad un processo che percorre tutto il Novecento per arrivare fino alla odierna differenziazione tra industria delle comunicazioni e industria dello spettacolo.

 Il secolo dei media
 Il ‘900 è il secolo dei media.
Varie sono state le ramificazioni delle tecnologie della comunicazione ( sviluppo di nuovi strumenti, evoluzione e diffusione sociale dei media).
Nel 1920, grazie alle ricerche di Guglielmo Marconi sulla trasmissione di suoni a distanza mediante la modulazione di onde elettromagnetiche, iniziarono negli Stati Uniti le prime trasmissioni radio. La radiofonia è stata il primo sistema di comunicazione in grado di inviare messaggi in tempo reale a milioni di persone nello stesso momento e nelle loro case: il primo vero e proprio mass medium. Per questo essa ha avuto un ruolo tanto importante nella comunicazione politica di quegli anni.
Negli Stati Uniti, poi, sin dalle origini, la comunicazione radiofonica è divenuta un'impresa commerciale che si sosteneva mediante la pubblicità, dando così un ulteriore sviluppo all'industria dell'informazione e dello spettacolo.
Negli anni trenta infine, mentre il cinema diveniva prima sonoro e poi a colori, iniziarono i primi esperimenti di trasmissione a distanza di immagini in movimenti mediante onde elettromagnetiche. Nel novembre del 1936 la BBC inaugurò a Londra il primo servizio di trasmissioni televisive. Nel giro di trenta anni la televisione si è diffusa in tutto il mondo, divenendo il mezzo di comunicazione di massa più efficace e persuasivo che l'uomo ha fino ad ora sviluppato, e soprattutto contribuendo ad una radicale trasformazione delle abitudini di vita e delle relazioni sociali in tutti i paesi dell'occidente, e non solo.




































1 commento:

  1. Saluto con gioia la bellissima Mariazzurra Lai, hai un bello e molto comunicativo blog, non manchero' di leggerlo. Molto interessante anche l' articolo sulla PNL.

    A presto,
    Claudio

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